Una vera e propria allerta conservanti è in atto presso le associazioni dei consumatori e questi ultimi e rientrano in questo ambito anche tutti gli additivi, ossia le sostanze che per molti motivi risultano essere introdotte nei cibi. Naturalmente quasi ogni cibo lavorato e disposto in varie forme di conservazione presenta una o più forme di conservanti.
Un consumatore responsabile ed attento alla salute è portato ad essere attento alle etichette e controllare preventivamente cosa sta acquistando e naturalmente evitare le forme di conservanti ed altri additivi che possono comportare una serie di problematiche evidenti per l’organismo umano tutto. Quali sono le particolarità che necessitano la nostra attenzione?
Conservanti alimentari: fanno male?
I conservanti sono spesso sintomo di qualcosa di poco sano, anche se in realtà queste sostanze hanno un notevole apporto di utilità e della conservazione, come dice il nome stesso allungano “la vita” dei cibi e mantengono intatte nelle giuste condizioni ambientali le proprietà dei prodotti alimentari. Naturalmente l’industria del cibo resta ricca di elementi decisamente poco salubri.
Per legge ogni presenza di conservanti ed additivi deve risultare ben presente dietro la descrizione o la sigla, che in tutti i casi inizia con la lettera E e che prosegue con una serie di numeri. Questo serve a garantirne la riconoscibilità, ricordando che non tutti fanno male ed anche nomi un po’ strani non sono sintomo di elementi maggiormente nocivi.
Quali controllare
Quali sono i conservanti che necessitano di maggiore attenzione, per vari motivi, alcuni sono mediamente portati alla quantità che determina la tossicità ossia non sono nocivi entro una certa soglia di presenza, altri hanno tipicamente una maggior forma di impatto nello sviluppare un vero e proprio insieme di intolleranze ed allergie. Ecco quali evitare:
- E200, E202, E213, E212, E210 e E211 , rientrano in quelli che possono scatenare intolleranze con rischio di shock anafilattico
- Più nocivi sono ad esempio i lbenzolato di sodio riconoscibile anche come E211 che in particolari quantità e condizioni può generare benzene, assolutamente tossico per l’organismo
I prodotti alimentari, spesso la carne lavorata come i salumi, specie se confezionata può contenere tracce di conservanti a base di azoto, elementi che sono applicati durante la produzione oppure una volta che questa è terminata, quindi come “protezione” nei confronti dei micro organismi e batteri, quelli da evitare o limitare sono riconoscibili con le sigle E249, E250, E251 e E252.
Particolare è l’Acido sorbico, riconoscibile dalla struttura E 200 spesso definito nocivo e velenoso ma questo solo in quantità davvero importanti, infatti la soglia di limite di consumo oltre il quale diventa potenzialmente dannoso risulta essere è pari a 0,2 grammi per ogni 5 kg di peso umano. Occhio ai vini che spesso contengono solfiti, riconoscibili dalla sigla da E220 fino a E228.